(4 / 5) Dai “resident” della Valpolicella di Masi Agricola, un Teroldego al supermercato che non eccelle, soprattutto nel rapporto qualità prezzo. Sotto la lente di ingrandimento di Vinialsuper, la vendemmia 2017 del Teroldego Vigneti delle Dolomiti Igt 2017 “Mas’Est”, prodotto a Rovereto (TN) dalla Tenuta Conti Bossi Fedrigotti, di proprietà dei veneti di Masi.
LA DEGUSTAZIONE
Nel calice, il vino si presenta del tipico rosso rubino intenso. Al naso la percezione è di frutta matura, rossa e scura: si va dalle more al ribes e dalla prugna ai lamponi. Non mancano accenni minerali e alla macchia mediterranea. Ma il contorno è soprattutto di cioccolato e fondi di caffè.
Buona la corrispondenza gusto-olfattiva di questo Telodego, che tuttavia non risulta particolarmente espressivo al palato. Ingresso di bocca slanciato, verticale. Il frutto gioca su una percezione salina netta e il tannino, piuttosto levigato, accompagna il sorso verso la chiusura. Un vino che si abbina a primi e secondi a base di carne.
LA VINIFICAZIONE
Frutto di una vendemmia non certo memorabile, il Teroldego di Masi è ottenuto al 100% dalle omonime uve. Il portamento morbido è ottenuto grazie al leggero appassimento, tecnica millenaria che Masi ha portato dalla Valpolicella in Trentino.
Con un’estensione di 40 ettari di vigneto, l’azienda Conti Bossi Fedrigotti è tra le più ampie del Trentino. La produzione si basa sulle uve tipiche della regione, come Teroldego e Marzemino, e sui vitigni internazionali come Merlot, Cabernet, Chardonnay e Pinot Nero.
Prezzo pieno: 10,90 euro
Acquistabile presso: Esselunga
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Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia.